sabato 8 ottobre 2011

Bon courage!

Certains l'aiment chaud...  

  Questo è sicuramente il mese più traballante della mia vita, fino ad ora. Non so quante volte ho portato a fare un giro per la metro le mie due enormi valigie, raccogliendo gli sguardi di pietà di tutti i miei compagni di vagone. Potevo viaggare un po' più leggera, ma devo dire che ne é valsa la pena: da giovedì è iniziato di botto l'autunno, e menomale che mi sono portata una felpa, una coperta, un cappotto più pesante...
  Ecco una conquista importante: sono riuscita a iscrivermi! Volevano per forza il certificato di laurea originale e tradotto in francese, da un traduttore ufficiale. Altro stress e altri soldi buttati dalla finestra. Alla fine, usando il buon vecchio efficacissimo metodo del "prendere per sfinimento", sono riuscita, stringendo un patto di alleanza con la segretaria del master, a farmi validare il mio certificato italiano scaricato dal sito dell'Università di Bologna.
   Mentre sballottavo di albergo in albergo e cercavo di capire come funzionava l'università, e allo stesso tempo è partita la ricerca a casaccio di un posto dove stare. Così ho scoperto che vicino alla mia facoltà c'è un allettante quartirere ospedale, casomai avessi nostalgia di viale Morgagni, e che sul quartiere della Croix Rousse è normale avere le case senza le porte (affermazione di un proprietario che è stata subito smentita da chiunque altro).
  Come se già non fosse chiaro, ho capito che gli italiani in questa città sono dappertutto, si infiltrano nelle case dei francesi e non vogliono altri italiani, anzi fanno finta di non essersi ritrovati, in passato, nella stessa situazione di difficoltà... ma va bene così, io di certo non voglio aprire un'italianeria, non mi manca la pizza, il caffé o il bidet. Scherzo, il bidet mi manca.
   Alla fine, non ho ancora trovato una casa, ma almeno un punto di appoggio per un mese! Una casina in centro, che mi permette di uscire di casa senza il terrore che mi rubino il computer, o l'ansia di non sapere dove andare il giorno dopo. Intanto la ricerca continua, anche se non cedo su questi punti: no coppie, sì studenti, solo situazioni decenti.
  Per adesso divido la casa con un coinquilino perfetto e supergentile, che mi sta facendo scoprire i locali di qui, e che ascolta continuamente jazz, e come se non bastasse, é pure un sassofonista, così posso aggiungere altre scuse, oltre a quella di non essere una bionda naturale, per non sposare un qualsiasi Osgood.


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